Bilancio partecipato o rendere partecipi i cittadini delle condizioni in cui versano i conti comunali?
Ovviamente entrambe le cose.
Dirò subito che la manfrina politico/economica messa in atto dalla maggioranza e dall’opposizione ha poco senso, parlare di avanzo o disavanzo senza dire cosa si è fatto per avere una o l’altra condizione non crea le condizioni per far capire al cittadino lo stato del paese.
Ad esempio se ci sono debiti al cittadino va detto perché sono stati contratti, al contrario se avessimo un avanzo di bilancio andrebbe spiegato per i soldi non sono stati spesi. Anche perché avere un buon avanzo di bilancio non è detto che sia una cosa positiva.
La domanda che dovrebbero porsi i membri del consiglio Comunale è: i cittadini sono in grado di capire la differenza tra avanzo e disavanzo?
O ancora cosa ho fatto per rendere chiara questa differenza?
Ma soprattutto come ho speso i soldi?
Ovviamente essendo tutti presi dalla propaganda e dall’ansia delle future elezioni si fanno scudo con l’ideologia spicciola e predicano lungo le sponde del fiume.
E in queste acque basse e stantie è facile far affogare la cittadinanza attiva.
Nel nostro paese ancora non c’è un regolamento per il bilancio partecipativo, peccato, ma questo non giustifica l’assenza di azioni utili per rendere consapevole e attiva la cittadinanza.
Proviamo a capire cosa si potrebbe fare senza investire un capitale:
Bilancio in piazza
Ad esempio è stato un gesto interessante quello di Pizzarotti, sindaco di Parma, quando ha presentato il suo primo bilancio.
La sua prestazione è stata realizzata con una serie di slide chiare e puntuali il tutto presentato alla cittadinanza nella sede del teatro comunale. Una versione alternativa di un consiglio comunale aperto.
Ad esempio l’attuale maggioranza avrebbe potuto fare una cosa simile, indicando anche la direzione delle scelte prese, invece no.
Bisogna aggiungere che nemmeno l’opposizione ha pensato di riunire i cittadini o quantomeno la sua base elettorale e fare chiarezza su tale argomento.
Una seconda opzione potrebbe essere quella di utilizzare la piattaforma Openbilancio dove è possibile trovare i bilanci delle amministrazioni locali, compreso Pontecorvo.
Il servizio online, semplifica e chiarisce la composizione delle varie voci che compongono sia le entrate che le uscite, nel nostro caso ancora non è aggiornato all’ultimo bilancio di previsione, ma con una piccola quota annua, il sistema si aggiorna più velocemente.
Usare e creare strumenti efficaci
Tale strumento se usato in maniera opportuna riesce a chiarire al cittadino in quali settori pubblici vengono messi i soldi.
Va chiarito che il bilancio è una cosa più complessa di quella riportata dalla piattaforma e che occorre maneggiare i dati con cautela.
Come detto all’inizio sono favorevole all’istituzione del bilancio partecipativo, rendere la cittadinanza responsabile di una parte, magari esigua, delle risorse economiche del paese dovrebbe essere la direzione di una moderna amministrazione.
Per arrivare a tale obiettivo è necessario fare dei passaggi intermedi, in cui la politica vada in direzione dei cittadini per renderli consapevoli delle risorse che sono a disposizione del paese, per questo è giusto adottare strumenti sia tecnologici e che normativi adatti allo scopo.
Riassumendo occorrerebbe
- Creare maggiori occasioni pubbliche per discutere del bilancio
- Stimolare la cittadinanza a fare proposte fattive per il paese
- Fare regolamenti capaci di generare un circolo virtuoso tra amministrazione e cittadini
Così, finalmente la politica potrebbe uscire fuori dal dualismo avanzo/disavanzo e parlare di programmazione, direzioni politiche, in poche parole discutere sulla forma che si vuole dare al paese
Immagine di copertina: Pontecorvo – veduta, di Vianelli – Acquaforte – 1843, rielaborazione